Nella scuola italiana circa il 20% di studenti ha difficoltà di apprendimento, di questi circa il 3%-5% manifesta uno o più Disturbi Specifici dell’Apprendimento, conosciuti anche con la sigla DSA. Tali disturbi, ovvero dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, sono caratteristiche dell’individuo fondate su base neurobiologica che trovano espressione nel complesso processo di acquisizione delle abilità scolastiche di lettura, scrittura e calcolo. Coinvolgendo le abilità scolastiche, questa problematica si presenta soprattutto a scuola, ma inevitabilmente si manifesta anche nelle attività quotidiane; tale disturbo tuttavia, essendo specifico, non è causato da un deficit intellettivo, sensoriale o neurologico e neppure da fattori ambientali o psicologici.
Per gli studenti con DSA imparare a leggere, scrivere e fare di conto è solitamente un’esperienza più faticosa che per gli altri studenti: i loro processi di base di letto-scrittura e di calcolo non si automatizzano pienamente e, pertanto, tali processi richiedono loro un grande dispendio di energie, finendo per stancarsi rapidamente, commettendo molti errori e rimanendo spesso indietro nell’apprendimento rispetto ai compagni.